Starorobociański Wierch. Il tetto dei Tatra Occidentali polacchi

Lo Starorobociański Wierch (Klin in slovacco), è la cima più alta dei Tatra Occidentali sul versante polacco. Con i suoi 2.176 metri domina questa parte dei Monti Tatra sovrastata solo dalle più alte cime della Slovacchia come il Bystrá, che con i suoi  2.248 metri è la cima più alta in questa regione.

Si tratta di un percorso poco frequentato sui Monti Tatra che permette di fuggire dalla calca delle cime più ambite. È chiaro che anche qui si possono trovare turisti ma siamo ben lontani dalle code sul Giewont o sul Rysy. Per cui è ideale per chi vuole godere dei piaceri della montagna in maniera sostenibile.

In questo articolo racconto la mia escursione verso questa splendida cima con il percorso da me affrontato e alcune indicazioni per chi intende intraprendere lo stesso percorso.

 

 

 

Indicazioni sul percorso verso lo Starorobociański Wierch

Dolina Chochołowska al tramonto

La partenza e l'arrivo sono previsti dal rifugio PTTK di Polana Chochołowska dove ho pernottato e confermo che è la migliore soluzione. La durata prevista dell'escursione è infatti di circa otto ore e mezza. Tuttavia fra foto e pause obbligate si può allungare fino a dieci ore.

Dolina Chochołowska è infatti la valle più lunga dei Monti Tatra e raggiungere il rifugio dal parcheggio richiede circa un'ora e mezza di marcia a passo celere. Ciò avrebbe allungato di parecchio l'escursione rendendola proibitiva.

Un'alternativa sarebbe il rifugio PTTK Ornak a Dolina Kościeliska, tuttavia date le distanze ritengo sia questa la migliore soluzione. Partire da un rifugio per poi dormire nel secondo sarebbe stato piacevole ma avrebbe comportato il trasporto dell'intero bagaglio.

L'escursione è avvenuta a fine agosto con buone condizioni meteorologiche ma già con le prime avvisaglie autunnali.

 

Partenza verso lo Trzydniowiański Wierch

Salita verso lo Trzydniowiański Wierch

La prima tappa è prevista sui 1758 metri dello Trzydniowiański Wierch. Dal rifugio occorre tornare indietro verso l'ingresso della valle per circa venti minuti sul sentiero verde fino a giungere, a Polana Trzydniowska, a un incrocio.

Un'alternativa sarebbe il primo accesso al sentiero rosso verso Dolina Jarząbcza, tuttavia non la consiglio in quanto si tratta di un percorso più lungo di un quarto d'ora e meno panoramico poiché incastrato in una valle.

Il sentiero centrale non è turistico mentre va intrapreso quello più a destra, segnalato con il colore rosso. Le indicazioni riportano una salita di due ore. L'inizio è molto ripido attraverso il Krowi Zleb con un'alternanza di tratti ciottolosi a scalini in legno e in roccia.

Il primo tratto viene affrontato in un'area aperta a causa degli alberi divelti anni prima dovuti a una forte tempesta ma che la natura e l'uomo stanno rimpiazzando. Salendo si entra nella foresta con prevalenza di conifere e cespugli di lamponi e mirtilli.

Salendo la foresta si fa più bassa con una prevalenza di basse conifere mentre il panorama verso lo Grześ, il Rakoń e il Wołowiec si fa più evidente. L'ultimo tratto è affrontato su terreno scoperto fino alla cima. Da qui si possono ammirare l'Ornak, Dolina Starobociańska, la cima del Giewont ma soprattutto la mia meta, lo Starorobociański Wierch.

 

Salita verso il Kończysty Wierch

Cima del Kończysty Wierchy

La prossima tappa sono i 2.002 metri del Kończysty Wierch lungo il sentiero verde. La durata del percorso è di circa cinquantacinque minuti. Dopo una breve discesa e un tratto pianeggiante accanto alla cima del Czubik, si raggiunge Dudowa Przełęcz, da dove comincia la salita.

Il percorso è attrezzato con una scalinata in legno a causa del terreno ciottoloso. La salita è meno ripida di quella già affrontata, ma a causa dell'altezza, si può essere più esposti alle intemperie come venti e piogge.

L'arrivo sulla cima del Kończysty Wierch è ben segnalato e si trova sul confine con la Slovacchia. Da qui si possono raggiungere lo Jarząbczy Wierch in 45 minuti, il Wołowiec in due ore e mezza e lo Starorobociański Wierch in 55 minuti.

 

Salita verso lo Starorobociański Wierch

Starorobociański Wierch

Dal Kończysty Wierch si affronta il sentiero rosso. Il percorso si alterna fra il territorio polacco e quello slovacco. Dopo pochi minuti si raggiunge Starorobociańska Przełęcz, segnalata in slovacco come Račkovo sedlo a 1.958 metri. Da qui si può scendere verso il territorio slovacco, cosa che non faremo.

Dopo un tratto a bassa pendenza, comincia la salita a zig-zag verso la cima dello Starorobociański Wierch. Il percorso è ciottoloso e molto esposto, tuttavia non presenta alcuna difficoltà. Dopo mezz'ora di salita si raggiunge la cima.

La cima dello Starorobociański Wierch è segnalata con un'indicazione. Da qui si possono ammirare le cime del Bystrá, del Błyszcz mentre quelle degli Alti Tatra sono più difficili da individuare anche a causa delle nuvole che riducono la visibilità.

Il cocuzzolo roccioso permette di sostare e di recuperare le forze prima della discesa.

 

Discesa verso l'Ornak

Creste dell'Ornak

I sentieri che s'incrociano sulla cima dello Starorobociański Wierch formano una sorta di cuspide. Da qui si prosegue lungo il sentiero rosso in direzione di Siwy Zwornik da raggiungere in trentacinque minuti. Osservando dall'alto si nota un sentiero alternativo ma si sconsiglia vivamente di affrontarlo e di attenersi al percorso principale.

Come la salita dal lato opposto, il percorso è a zig-zag. Siwy Zwornik è un incrocio a quota 1.965 metri che, in poco più di un'ora di salita impegnativa, porta sulle cima del Błyszcz e del Bystrá. Indicazioni in slovacco lo indicano come Gáborovo sedlo.

Rimandando questa esperienza a un'altra occasione, lasciamo il confine polacco-slovacco e ci addentriamo nuovamente in Polonia sul sentiero verde verso Siwa Przełęcz, un incrocio raggiungibile dopo quindici minuti di marcia situato a quota 1.815 metri.

Da qui ci sono due opzioni. Quella più breve è quella attraverso il sentiero nero che in due ore e mezza porta a Dolina Chochołowska attraverso Dolina Starobociańska. Quella più lunga ma decisamente più panoramica è il proseguimento sul sentiero verde in direzione di Iwaniacka Przełęcz.

Opto per la seconda soluzione in quanto uno degli obiettivi è affrontare la cresta dell'Ornak. Si tratta di un serie di cime rocciose intorno ai 1.800 metri composte dal Kotłowa Czubka, lo Zadni Ornak, l'Ornak e il Suchy Wierch Ornaczański. È lo Zadni Ornak, a quota 1.768 quello più interessante in quanto corrisponde a un cocuzzolo roccioso composto da Flysch dei Carpazi dove occorre arrampicare per alcuni metri per raggiungere la cima.

Qui vale la pena fermarsi per godere il panorama delle cime dei Tatra Occidentali mentre a valle si notano Dolina Kościeliska con il Rifugio PTTK Ornak e il laghetto Smreczyński Staw. Tutta la cresta è un continuo saliscendi. Anche qui si notano dei sentieri alternativi, ma non essendo segnati, è bene evitarli.

 

Ritorno al rifugio di Polana Chochołowska

Tatra Occidentali

Terminate le cime, comincia la ripida discesa verso Iwaniacka Przełęcz. Pur essendoci degli scalini in roccia, la discesa è molto ripida e mette a dura prova le ginocchia. Dopo due ore totali si raggiunge l'incrocio con il sentiero giallo.

Il sentiero si addentra presso Iwaniacka Dolina. A destra porta a Dolina Kościeliska, io invece svolto a sinistra verso Dolina Chochołowska da raggiungere in poco più di un'ora.

Si passeggia ormai dentro la foresta con il rumore dello scorrere dell'Iwaniacki Potok. La discesa è meno ripida ma la stanchezza la rende comunque impegnativa. Si raggiunge l'incrocio con il sentiero nero per poi raggiungere Dolina Chochołowska e rientrare al rifugio.

 

Come prepararsi all'escursione sullo Starorobociański Wierch

La salita non prevede difficoltà tecniche. Tuttavia è necessaria esperienza su altre cime dei Monti Tatra e soprattutto un ottimo stato di forma fisica a causa della notevole durata dell'escursione.

Oltre a dover portare molta acqua e cibo nutriente quanto leggero, sono fondamentali degli scarponi da trekking che coprono le caviglie. I bastoncini telescopici sono consigliati per scaricare le ginocchia soggette a sollecitazioni. Anche in estate è bene avere con sè una giacca a vento per ripararsi dalle intemperie.

Le previsioni del tempo vanno monitorate accuratamente. Portate con voi una mappa dei Tatra Occidentali laminata e installate l'applicazione per il soccorso TOPR in caso di emergenza.

Data la durata dell'escursione, andrebbe affrontata solo in estate date le lunghe giornate. In inverno è da evitare se non siete degli alpinisti esperti a causa del meteo proibitivo.

 

Mappa del percorso

 

 

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