Il Parco Nazionale di Gorce (o Parco Nazionale Gorczański) e la cima del Turbacz offrono fra i più suggestivi panorami della Polonia. Dopo una piacevole salita fra i boschi, la cima offre ampie distese e viste sui Tatra nei giorni di cielo sereno.
Indice
- Dove si trova il Parco Nazionale di Gorce
- Turbacz, la cima principale del Parco Nazionale di Gorce
- Percorso consigliato n. 1. Partenza da Koninki per il Turbacz
- Rabka-Zdrój
- Jaworzyna Kamienicka
- Percorso consigliato n. 2. Partenza da Obidowa
- Parco Nazionale di Gorce in bicicletta
- Gorce con i bambini
- Come raggiungere il parco
Dove si trova il Parco Nazionale di Gorce
Il Gorczański Park Narodowy o Parco Nazionale Gorczański è uno dei più piccoli fra i ventitre in Polonia. Si trova a Sud, nel Voivodato della Piccola Polonia (woj. Małopolskie) a circa 70 km da Cracovia e non lontano dal confine con la Slovacchia.
È stato istituito nel 1981 ed è esteso circa 70 km2. Le località più grandi nei dintorni sono Rabka-Zdrój e Nowy Targ, mentre la Direzione del parco si trova presso Poręba Wielka, piccolo centro situato a pochi km all'esterno del suo perimetro.
Turbacz, la cima principale del Parco Nazionale di Gorce
È la cima più alta di Gorce, a quota 1315 m.
Si trova immediatamente fuori dal confine del parco a causa della presenza di alcune antenne proprio prossime alla cima.
È anche il punto d'incontro delle principali piste del parco, ovvero la rossa, la gialla, la blu e il percorso ciclabile.
La stessa cima è dominata dal rifugio PTTK, molto grande e organizzato, i prezzi sono accessibili, si può prendere una stanza per 2 persone con tanto di lenzuola, coperte e accesso alle docce. per cui, se si pensa di dormire solo sul Turbacz per poi tornare a valle, si possono lasciare i sacchi a pelo a casa.
Adiacente al rifugio si trova un piccolo museo dove sono presenti diverse foto dei primi pionieri che lo hanno costruito, i vari custodi e le tappe della sua storia.
Oltre a questo ci sono foto storiche di molti altri rifugi dei Beschidi, di Gorce e di Pieniny e vari documenti storici riguardanti sempre il rifugio.
Spesso è chiuso, ma è possibile chiedere la chiave presso la portineria del rifugio. L'ingresso è gratuito.
Percorso consigliato n. 1. Partenza da Koninki per il Turbacz
Il Parco Nazionale di Gorce è una piacevole meta anche nel freddo inverno polacco.
Il percorso programmato per la cima del Turbacz dura circa cinque ore e mezza per sedici chilometri con un dislivello di oltre ottocento metri.
La partenza è fissata dal parcheggio di Koninki a Polana Hucisko. Si tratta di un piccolo centro a Nord del Parco Nazionale di Gorce, con case isolate dov'è possibile pernottare sia in agriturismi attrezzati sia da privati molto ospitali e disponibili a prezzi accessibili.
È un ottimo punto di partenza per raggiungere il Turbacz soprattutto per chi arriva da Cracovia e da Katowice.
Il parcheggio è a pagamento e costa circa venti złoty per tutta la giornata (meno di cinque euro, dato del 2021). Per trovare il punto esatto su Google Maps occorre cercare Poręba Wielka 251 Parking.
Per cominciare l'escursione esistono due soluzioni. La prima è la seggiovia che porta direttamente a Polana Tobołów in cima all'impianto sciistico all'interno dell'area del parco.
In questa escursione scegliamo la seconda, ovvero procedendo interamente a piedi godendo a pieno i piaceri della natura.
Per raggiungere la partenza del sentiero verde occorre tornare indietro verso il centro abitato fino a raggiungere l'incrocio per Osiedle Malarze.
Da qui la strada sale repentinamente attraversando alcune ville monofamiliari prima di addentrarsi nel bosco e più si prosegue più le pendenze aumentano procedendo con un po' di fatica anche a causa della neve e del ghiaccio.
Dopo oltre un'ora si giunge a Polana Tobołów, ovvero il punto più alto dell'impianto di risalita da dove partono gli sciatori verso Polana Hucisko.
L'arrivo nei pressi di Polana Tobołów corrisponde all'ingresso nei confini del Parco Nazionale di Gorce.
Superando l'impianto di risalita il bosco si apre mostrando un piacevole panorama delle montagne di fronte verso Suchy Grón da dove passa il sentiero blu che verrà affrontato in discesa.
Da Polana Tobołów a Obidowiec
Da Polana Tobołów si procede adesso su un sentiero con pendenze decisamente più blande fino a raggiungere Suhora dopo circa mezz'ora di marcia.
Suhora si trova a circa mille metri di altezza ed è sede dell'Osservatorio Astronomico più alto in Polonia gestito dalla Cattedra di Astronomia dell'Università Pedagogica di Cracovia.
La posizione venne scelta per le favorevoli condizioni di osservazione grazie al maggior numero di giorni con cielo limpido e la mancanza di luci artificiali rispetto ad altre zone della Polonia.
Si tratta dell'unico osservatorio in Polonia a trovarsi in montagna ed è particolarmente utilizzato nell'osservazione delle stelle variabili. È possibile visitarlo ma solo dal tardo pomeriggio.
Suhora si trova anche sul percorso migratorio dei lupi e non è raro trovare le loro impronte.
Da Suhora in poi parte il tratto più duro di tutto il percorso con le pendenze che aumentano considerevolmente per circa seicento metri fino a raggiungere Obidowiec a quota millecento.
Sentiero principale dei Beschidi verso il Turbacz
Giungendo a Obidowiec comincia il percorso lungo il Sentiero Principale dei Beschidi o Główny Szlak Beskidzki che da Rabka Zdrój porta sul Turbacz. Per raggiungere la cima è necessaria circa un'ora e mezza di marcia.
Le pendenze sono blande in un percorso prevalentemente all'interno della foresta ma che in vari punti si apre permettendo di godere dei panorami della zona.
Lungo il percorso, sulla sinistra, si trova un piccolo monumento in memoria di un disastro aereo avvenuto nel 1973.
L'areo sanitario stava trasportando un bambino ammalato all'ospedale di Rabka Zdrój. A causa delle pessime condizioni atmosferiche si schiantò sulla montagna causando la morte della madre del bambino e il grave ferimento del pilota alla colonna vertebrale mentre il bambino rimase lievemente ferito.
Lungo il percorso si trova, accanto alla croce, un'elica e alcuni piccoli resti del velivolo incastonati su una roccia.
Gorce è famosa anche per i suoi splendidi panorami sui Monti Tatra ed è all'altezza del Rozdziele, a quota 1188 metri che si aprono i primi scenari grazie a un tratto privo di alberi.
Siamo in inverno, il sentiero è interamente innnevato e oltre agli escursionisti a piedi ci sono alcuni ciclisti con apposite biciclette adatte alle condizioni e soprattutto parecchi sciatori di fondo.
L'ultimo tratto in salita prevede delle pendenze più elevate fino alla cima del Turbacz a quota 1310 metri.
Sulla cima si trova un obelisco che indica il luogo, la quota e le coordinate geografiche ma soprattutto un panorama mozzafiato verso i Monti Tatra e il Babia Góra che con la sua forma caratteristica si distingue dagli altri rilievi.
Anche qui come in altri luoghi della Polonia la cima appare spoglia di alberi per via dei tarli. Fino a una decina d'anni prima era interamente coperta da una fitta foresta.
Proseguendo lungo il sentiero rosso comincia la discesa verso il Rifugio PTTK del Turbacz a quota 1283 metri, interamente costruito in pietra e risalente al 1958 sebbene la prima costruzione risalga al 1925 poi distrutto.
Sia il Turbacz che il rifugio si trovano all'esterno dei confini del Parco Nazionale di Gorce.
Discesa verso Koninki
Dal rifugio PTTK sul Turbacz si attraversa il sentiero blu fino a valle.
Inizialmente il sentiero procede insieme a quello verde e giallo ma a Hala Turbacz si dirama e prosegue a Sud Ovest verso la Roccia del Diavolo o Diabelski Kamień, un affioramento roccioso precedente al rientro nella foresta e nei confini del Parco Nazionale di Gorce.
Alla stessa altezza si trova lo Szałasowy Ołtarz, un altare costruito nel 2003 costruito nel 2003, in memoria della prima messa di Giovanni Paolo II, che avvenne proprio su quella cima nel lontano 17 settembre 1953.
L'altare è accompagnato da una croce in legno alta alcuni metri e da una roccia con su una targa che ricorda l'importante evento.
Questa struttura è immersa in una estesa pianura da dove si può godere di un bellissimo paesaggio, da un lato verso la zona abitata, dall'altro verso un'altra valle glaciale con i resti di una vecchia bacówka in legno e, subito dopo, la cima del Turbacz.
Proseguendo la discesa c'è un altro incrocio dove occorre proseguire a sinistra verso Ovest lungo il sentiero blu.
Il sentiero è interamente all'interno della foresta e di rado è possibile vedere a valle a causa della fitta vegetazione con una dominanza di pini e una minor quantità di querce e faggi.
Scendendo le pendenze aumentano e in inverno senza i ramponcini si fa molta fatica a mantenere l'equilibrio.
Il sentiero prosegue fino a valle raggiungendo Polana Hucisko e il parcheggio di partenza chiudendo così il circuito.
Difficoltà del percorso
Salire sul Turbacz non presenta difficoltà tecniche. Rispetto alla salita sul Babia Góra in inverno è a mio avviso più impegnativa per via della costanza delle salite in alcuni tratti con pendenze alquanto elevate.
Tuttavia chiunque dotato di una buona condizione fisica e resistenza alle basse temperature può salire sul Turbacz in pieno inverno.
Importante avere un abbigliamento adeguato mentre i bastoncini telescopici e i ramponcini da neve sono vivamente consigliati.
Il percorso raccontato può anche essere affrontato in senso inverso senza variarne il livello di difficoltà.
Fondamentale verificare le previsioni del tempo sul Turbacz poco prima della partenza. In caso di brutto tempo è bene posticipare l'escursione.
Mappa del percorso
Rabka-Zdrój
È uno dei paesi più grandi del territorio prossimo al Parco Nazionale di Gorce. È facilmente raggiungibile da Cracovia sia in autobus che in treno.
Per raggiungere l'ingresso del parco si consiglia di utilizzare uno dei diversi autobus privati a 12 posti che accompagnano i turisti all'ingresso del parco.
La città è attraversata dalla lista rossa del Sentiero Principale dei Beschidi, il famoso czerwony szlak che attraversa tutte le montagne polacche dai Beschidi fino a Bieszczady.
Jaworzyna Kamienicka
Partendo dal Turbacz, si cammina verso Est fra i boschi. Uscendo si va incontro a uno dei più bei paesaggi di Gorce.
Caratteristica è Bulandowa Kapiczka, una piccola cappella costruita agli inizi del XX secolo che spesso fa da primo piano alle foto più popolari del parco.
Percorso consigliato n. 2. Partenza da Obidowa
Il percorso è stato affrontato in inverno con due pernottamenti. In periodo estivo una persona ben allenata può affrontarlo in giornata. Nel mio caso, pur essendo perfettamente in grado, ho deciso di non avere fretta e di godermi i panorami con la famiglia.
La partenza è avvenuta da Obidowa, una piccola località nel versante meridionale del Turbacz. È presente un piccolo parcheggio e da lì parte lo Szlak Olimpijski, un percorso per lo sci di fondo dove gli escursionisti a piedi non possono accedere.
Nonostante la neve, i ramponcini non erano necessari. Tuttavia averli facilita sicuramente la salita.
La partenza prevede di attraversare lo steccato del noleggio sci e iniziare a salire dal suo retro lungo il sentiero verde. Questo è uno dei tratti a maggior pendenza ed è comunque facilmente accessibile da una persona allenata.
Arrivati a Bukowina Obidowska occorre prestare molta attenzione alle indicazioni. Esiste infatti un sentiero che riporta a valle ma non è fra quelli segnalati. Per questo è bene cercare il segnale del sentiero nero per proseguire.
Da qui il percorso è ancora in salita ma le pendenze vanno via via diminuendo. Dall'inizio siamo in mezzo alla foresta ma salendo cominciano a vedersi alcuni sprazzi del Turbacz.
Giunti all'incrocio di Bukowina Wiejska, dov'è presente una piccola costruzione in pietra simile a un'edicola (non avvicinabile per via della neve) si prosegue lungo il sentiero giallo che porta al Turbacz.
Adesso si affrontano alcuni saliscendi. Più si va avanti, più si apre la vista verso Sud in direzione dei Monti Tatra. Vale la pena fermarsi ogni tanto per scattare alcune foto.
Il sentiero rosso rappresenta l'ultimo tratto all'interno della foresta ed è immediatamente adiacente al rifugio PTTK Turbacz dove pernotteremo con il più bel panorama di Gorce verso i Tatra innevati.
Il giorno dopo si parte alla volta della cima del Turbacz per poi affrontare il sentiero rosso come nella prima escursione, questa volta a ritroso.
Occorre prestare molta attenzione a non finire nel sentiero celeste riservato agli sciatori di fondo. La svolta a destra è infatti mal segnalata. Qui occorre proseguire con molta cautela onde evitare un viaggio a ritroso.
Si scende inizialmente in maniera repentina lungo il Sentiero Principale dei Beschidi per poi proseguire in quella che è una vera e propria passeggiata di montagna.
Si raggiunge il primo rifugio sul confine del parco, quello PTTK di Stare Wierchy dove ci si può fermare per mangiare e bere qualcosa di caldo.
Tuttavia la nostra meta è più a valle, scendiamo infatti per un'altra ora raggiungendo la bacówka di Maciejowa. Risalente al 1977 è la terza più antica in Polonia.
Il terzo giorno si torna al rifugio di Stare Wierchy per poi intraprendere il sentiero verde verso Obidowa. La discesa è molto ripida, se siete forniti di palette da neve, il divertimento è assicurato e si scende in un attimo.
Parco Nazionale di Gorce in bicicletta
Per visitare il parco in bicicletta bisogna fornirsi di mountain-bike abbastanza solide e una discreta preparazione in quanto le salite sono alquanto impegnative.
Partendo da Koninki, una volta entrati nel parco si può prendere il percorso a sinistra dov'è presente un'insegna che indica il Turbaczyk (da non confondere con il Turbacz, questa cima è a Nord e decisamente più bassa).
La pista è larga e ben strutturata, sterrata ed è quasi interamente all'interno del bosco.
Durante il percorso si attraversano diversi corsi d'acqua che scendono dalle pendici del parco tagliando trasversalmente la pista ciclabile.
Proprio per questo si possono trovare diverse chiazze di fango che, se sommate alla pioggia, possono rendere il percorso difficoltoso ma non certo impossibile, soprattutto per i più avventurosi.
Particolarmente bella è la zona a valle di Polana Cyryla, dove il torrente Turbacz passa trasversalmente il percorso con belle cascate che rendono quest'angolo del parco particolarmente suggestivo.
Partendo da Konina occorre fare attenzione perché il percorso ciclabile che da lì va in direzione del sentiero giallo (all'incrocio a sinistra andando verso monte), sebbene sia spesso segnalato nelle mappe, è in realtà chiuso dal 2002.
Questo a causa della particolare difficoltà (sono stati messi dei ciottoli per facilitare la salita delle jeep dei responsabili del parco) che lo rende proibitivo sia per le bici che per i cavalli.
Resta comunque aperto per il passaggio a piedi.
Gorce con i bambini
Per i più piccoli la salita sul Turbacz può essere alquanto impegnativa. Non ci sono tratti particolarmente ripidi, ma le distanze possono essere eccessive.
Un'eventuale salita con bambini va valutata in basa alla loro età e preparazione. In inverno non è una tappa adatta ai bambini in età scolastica.
Vi raccomandiamo il nostro articolo sulla Polonia con i bambini. Viaggiare sicuri.
Come raggiungere il parco
Il Parco Nazionale di Gorce è uno dei sei parchi nel Voivodato della Piccola Polonia.
Si trova nell'estremo Sud del paese, non lontano con il confine slovacco e nei pressi di località come Rabka Zdrój e Mszana Dolna
Il parco è accessibile per gli amanti del trekking e del mountain bike, in quest'ultimo caso bisogna seguire le piste adatte a loro.
Tutto ruota attorno al Turbacz e al rifugio PTTK, ideale è stabilire un trekking di due giorni con pernottamento al rifugio.
Per chi giunge in macchina da Cracovia o da Katowice e vuole raggiungere Koninki, occorre affrontare la superstrada S7 detta Zakopianka.
Allo svincolo di Lubień occorre proseguire alla volta di Mszana Dolna lungo la provinciale n. 968 e poi fino a Poręba Wielka.
In treno ci sono collegamenti diretti per la stazione di Rabka Zdrój raggiungibile in un paio d'ore da Cracovia. La stazione è attraversata dal Sentiero Principale dei Beschidi che porta da Rabka Zdrój sul Turbacz passando da Obidowiec.